“Sembrerebbe la descrizione di un polpettone indigesto, ma in realtà tutto scorre in modo fluido, guidandoci in un affascinante viaggio attraverso percorsi sonori inesplorati e, anzi, mostra anche una discreta accessibilità all’ascolto: selvaggia eleganza, così si potrebbe definire, ma si potrebbe utilizzare una sfilza di altri ossimori. Incredibile la varietà a livello vocale: voci maschili, femminili, urlate, sussurrate fanno da contraltare a distorsioni, suoni sintetici, esplosioni, effetti. Ogni pezzo ha un suo mood caratteristico, ma a colpire in maniera particolare è la titletrack che, nei suoi venticinque minuti, contiene materiale con cui si sarebbe potuto comporre un album intero. “
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